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Il Triangolo della Corruzione (e della frode)

Sempre più spesso andiamo affermando che corruzione e frodi aziendali hanno la stessa genesi, le stesse dinamiche e le stesse modalità per essere attuate in azienda.
Pertanto prevenire la corruzione, attraverso adeguati protocolli, per esempio tramite un sistema di gestione secondo ISO 37001 o il Modello Organizzativo ex D.Lgs.231, e la formazione, significa anche prevenire le frodi a danno dell’azienda.

Famosa è la teoria del triangolo del fuoco, secondo la quale non vi può essere combustione senza comburente, combustibile e innesco.
Un principio del tutto analogo è applicabile ai fenomeni di corruzione e di frode all’interno dell’azienda. Sono necessari i seguenti tre elementi che vanno a costituire i vertici di un triangolo, ovvero il triangolo della corruzione:

Il Triangolo della Corruzione (e della frode)

  1. Il bisogno, ovvero la percezione di un bisogno/pressione, principalmente di natura economica o di gratificazione personale o derivanti dal contesto.
  2. L’opportunità, ovvero la ragionevole consapevolezza di poter sfruttare un’opportunità derivante dal rapporto fiduciario e di evitare di essere scoperti, a causa di carenza di controllo e del senso di impunità che ne deriva
  3. La razionalizzazione, ovvero il convincimento di essere comunque persone rispettabili e di compiere un atto non così riprovevole.

Il Triangolo della Corruzione (e della frode)

  1. Il bisogno, ovvero la percezione di un bisogno/pressione, principalmente di natura economica o di gratificazione personale o derivanti dal contesto.
  2. L’opportunità, ovvero la ragionevole consapevolezza di poter sfruttare un’opportunità derivante dal rapporto fiduciario e di evitare di essere scoperti, a causa di carenza di controllo e del senso di impunità che ne deriva
  3. La razionalizzazione, ovvero il convincimento di essere comunque persone rispettabili e di compiere un atto non così riprovevole.

Vediamone alcuni esempi, a titolo esemplificativo ma non certo esaustivo:

  • Esempi di bisogno: Pressioni finanziarie (avidità, ambizioni, imprevisti, ecc.), Vizi (gioco, tossicodipendenze, ecc.), Pressioni collegate al lavoro (obiettivi ambiziosi, salvaguardia della reputazione, andamento negativo del business, posizione di subordinazione, rivalse, ecc.)
  • Esempi di opportunità: Percezione di poter sfruttare la debolezza dei controlli, Percezione di poter sfruttare il credito di fiducia conquistato, Percezione di poter sfruttare conoscenze ed informazioni proprie derivante dalla specializzazione della propria funzione
  • Esempi di razionalizzazione: Colpevolizzazione (altri o la società sono i responsabili …), temporizzazione (è solo un prestito, è solo per questa volta, poi sistemo tutto …), Compensazione (recupero quanto mi è dovuto, è il fisco ad essere iniquo, è l’azienda che non mi paga abbastanza, …), Senso di giustizia (lo faccio per salvare posti di lavoro, lo faccio perché il collega è mobbizzato, …), Minimizzazione (sottostima del valore anti-etico, non è poi così grave, …), Generalizzazione/legittimizzazione (è un comportamento largamente diffuso, fanno tutti così, …), Scelta obbligata (non c’era via d’uscita …)

La riduzione del rischio di corruzione (e di frode)

Dagli esempi di cui sopra risulta immediato comprendere come corruzioni e frodi (a danno dell’azienda o di terzi) abbiano la stessa genesi.
Ma oltre alla medesima genesi, in un prossimo articolo vedremo come anche le modalità attuative sono del tutto simili, perché – in generale – un meccanismo che permette di creare una provvista mettendola nelle disponibilità dell’azienda per poi impiegarla per la corruzione, può essere trattenuta … nelle disponibilità di chi l’ha creata.

Ecco pertanto che prevenire la corruzione significa anche prevenire le frodi e viceversa.

AUTORE

Consulente e docente master per il miglioramento organizzativo delle società e delle loro persone, ritiene la Compliance una necessità e la 231 un suo tramite. Progetta modelli 231 di cui valuta l’efficacia nella qualità di Organismo di Vigilanza. Ricerca l’innovazione, l’integrazione e la sostenibilità tra modelli 231, Privacy e sistemi di gestione. Usufruisce di una riconosciuta esperienza Privacy e riveste il ruolo di DPO per aziende di primario rilievo. Si avvale della fiducia e della stima consolidata di associazioni imprenditoriali e di categoria.