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 Il Modello Organizzativo 231 nelle Società di Calcio tra D.Lgs.231 e Codice di Giustizia Sportiva

Il Modello Organizzativo 231 nelle Società di Calcio tra D.Lgs.231 e Codice di Giustizia Sportiva

Obbligo di adozione del Modello 231 per società calcistiche per l’iscrizione al campionato di calcio di serie A stagione 2013/14

Si avvicina il momento nel quale diverrà obbligatorio per le Società calcistiche di serie A adottare i Modelli Organizzativi 231, dopo un percorso iniziato diversi anni fa, i cui passi principali sono i seguenti:

  • l’art.7 dello Statuto della F.I.G.C. cita “Il Consiglio Federale emana le norme necessarie e vigila affinché le società che partecipano a campionati nazionali adottino modelli di organizzazione, gestione e controllo idonei a prevenire il compimento di atti contrari ai principi di lealtà, correttezza e probità in ogni rapporto”. E nel tratteggiare le caratteristiche di questi modelli, di fatto riprende i principi propri del D.Lgs. 231
  • l’art.13 del Codice di Giustizia Sportiva (Esimente ed attenuanti per comportamenti dei propri sostenitori) pone tra le circostanze esimenti/attenuanti, la seguente: “la società ha adottato ed efficacemente attuato, prima del fatto, modelli di organizzazione e gestione della società idonei a prevenire comportamenti della specie di quelli verificatisi”
  • nella riunione del Consiglio federale della F.I.G.C. del 27/04/12 ha approvato l’operatività del proprio Modello organizzativo a far data dal 01/07/12
  • l’Assemblea della Lega di serie A nella riunione del 20/04/12 ha adottato il proprio Modello organizzativo e disposto di emanare delle linee guida alle quali le Società dovranno uniformarsi adottando un coerente modello interno, finalizzato anche alla prevenzione delle frodi sportive”

Di fatto ora la Lega di Serie A richiede alle società calcistiche quale requisito fondamentale per l’iscrizione al campionato di serie A, a partire dalla stagione sportiva 2013/14, l’adozione di un idoneo Modello Organizzativo.

Modello Organizzativo rispetto a quali reati?

E’ piuttosto evidente la volontà della Lega di non limitare i Modelli alla prevenzione dei soli reati presupposto previsti dal D.Lgs. 231 del 2001, ma di estenderlo anche alla prevenzione della commissione degli illeciti sportivi che, a norma del Codice di Giustizia Sportiva, possono dar luogo alla responsabilità oggettiva della società sportiva per il fatto del proprio tesserato o di altro soggetto ad essa collegato (compresi i sostenitori).

Se da un lato questo renderà più impegnativo l’adeguamento da parte delle Società di serie A, dall’altro fornirà strumenti efficaci sia per la prevenzione di tali illeciti, sia per la tutela giudiziaria delle Società, sia in sede di giustizia ordinaria che in sede di giustizia sportiva.

Oggi infatti le Società sono carenti di strumenti di prevenzione, difesa e tutela, come dimostrano gli ultimi fatti relativi alla nuova tornata dello scandalo “calcioscommesse”.

Le maggior aree di rischio per le società calcistiche

Molteplici sono le aree a rischio in relazioni ai reati presupposto del D.Lgs. 231. Un elenco, non esaustivo, può essere il seguente:

  • gestione contabilità e redazione del bilancio (si pensi alla compravendita dei calciatori e alla cosiddette plusvalenze incrociate)
  • omaggi e spese di rappresentanza, come possibile strumento di corruzione
  • rapporti con soggetti pubblici, quali PA, CONI, FIGC, Credito Sportivo, ecc….
  • assunzione del personale, conferimento di incarichi e consulenze
  • sponsorizzazioni e pubblicità
  • attività connesse alla ricezione di pagamenti in contanti (biglietterie)
  • approvvigionamento beni e servizi
  • gestione risorse finanziarie
  • gestione del magazzino
  • e altri.

In relazione al Codice di Giustizia Sportiva, si riporta l’elenco dei possibili illeciti:

  • dichiarazioni lesive
  • divieto di scommesse e obbligo di denuncia
  • illecito sportivo ed obbligo di denuncia
  • violazioni in materia gestionale ed economica
  • associazione finalizzata alla commissione di illeciti
  • doveri e divieti in materia di tesseramenti, trasferimenti, cessioni e controlli societari
  • comportamenti discriminatori
  • prevenzione di fatti violenti (anche dei propri sostenitori).

 I vantaggi per le Società Calcistiche

L’adozione del Modello Organizzativo 231 da parte delle Società di Calcio potrà comportare i seguenti vantaggi:

  • Tutela dal rischio di sanzioni pecuniarie od interdittive, sia in relazione alla giustizia ordinaria che alla giustizia sportiva
  • Tutela l’investimento dei soci, in relazione al danno economico/di immagine/tecnico di cui sopra;
  • Conduce ad un affinamento organizzativo nello svolgimento delle attività e ad una precisazione delle responsabilità e delle relazioni organizzative e gerarchiche;
  • Facilita il lavoro degli enti e organismi di controllo, interni ed esterni;
  • Valorizza l’immagine esterna basata su una forte politica di integrità etica e di  Governance nei confronti di tutti gli stakeholders.

AUTORE

Consulente di organizzazione aziendale e sistemi di gestione dai primi anni ‘90, si occupa di Modelli Organizzativi ex D.Lgs.231 dal 2002. E’ presidente o membro permanente di Organismi di Vigilanza in numerose società, anche di rilevanza nazionale. E’ membro di numerosi Comitati Tecnici costituiti in seno alle principali Associazioni di Categoria e relatore a seminari e convegni di rilevanza nazionale.