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Fraud auditing

Il termine “frode”, pur racchiudendo al suo interno una molteplicità di aspetti, può essere definito come l’abuso del proprio ruolo per un arricchimento personale facendo leva sull’utilizzo degli asset e delle risorse aziendali e ponendo in essere un qualsiasi atto illegale e intenzionale caratterizzato da raggiro, occultamento e abuso di fiducia.

Le suddette azioni possono essere compiute da soggetti direttamente collegati alla società, frodi interne, oppure da soggetti terzi con una propria e indipendente organizzazione criminosa, frodi esterne.

Possono essere eseguite da magazzinieri ed impiegati, come da soggetti apicali o dirigenti di società correlate. Possono riguardare operazioni ripetute di piccole valore, come operazioni uniche di importo rilevante.

Il fenomeno, anche in Italia, è in forte e costante crescita ed alcune stime arrivano a quantificarlo in un 1% medio rispetto al volume d’affari delle aziende. E’ possibile che la crisi economica di questi anni abbia contribuito ad elevare questo dato in Italia, ma è altrettanto vero che manca una cultura adeguata di Fraud Management e Fraud Auditing.

I consulenti di AD&D Consulting operano in tre diversi situazioni:

  • a fronte di sospetti episodi di frode, per verificare l’effettività, la consistenza e le modalità attuative della medesima
  • a fronte di episodi di frode conclamati, per la verifica dei punti di debolezza che hanno reso possibile la frode e l’adozione di adeguate contromisure organizzative
  • per la definizione di veri e propri Programmi Antifrode, a fronte anche di rischi potenziali.

In questo caso si può affermare che la prevenzione è meglio della cura e sono ben visibili i punti in comune con i Modelli Organizzativi ex D.Lgs. 231.

Spesso infatti i punti deboli dell’organizzazione che permettono di utilizzare strumenti per la creazione di fondi neri, sono tali anche da permettere la creazione di un ‘fondo personale’, ovvero di perpetrare la frode aziendale.

Un adeguato programma di Fraud Management può dunque, e anzi, deve seguire le medesime logiche di implementazione e controllo di un Modello Organizzativo ex D.Lgs. 231, estendendone dunque l’applicazione anche ai casi di vantaggio interesse del singolo a scapito di quello aziendale.